“Gennaio alla tendopoli di Ostiense” | Medici per i Diritti Umani

“Gennaio alla tendopoli di Ostiense”

Roma, Stazione Ostiense
All’attenzione della SOS – Sala Operativa Sociale V Dipartimento

Buongiorno,

Vi scriviamo perché negli ultimi giorni la situazione dei ragazzi afghani alla stazione Ostiense ci preoccupa molto. Le condizioni di vita, già insostenibili, sono in questi giorni ancor più critiche a causa delle basse temperature. Ieri ad esempio abbiamo visitato 2 ragazzi sfigurati da un’ustione di II grado rispettivamente al volto e alle gambe causata da un fuoco acceso durante la notte nel tentativo di riscaldarsi. La presenza di fuochi nello spazio della tendopoli mette gravemente a rischio la sicurezza di tutti i presenti il cui numero, a causa degli estenuanti tempi di attesa dell’Ufficio Immigrazione è in aumento, dal momento che oltre alle persone in transito sono sempre di più quelle in uscita dai vari Cara e già titolari di asilo o protezione internazionale (negli ultimi tre mesi il 55% delle persone presenti sono titolari di protezione, a fronte del 25% dei mesi precedenti). Oltre a ciò, abbiamo visitato 3 persone con seri disturbi psichiatrici. Una è stata ricoverata, le altre 2 rifiutano ogni tipo di intervento.
Noi continueremo ad essere presenti ogni lunedì-mercoledì e venerdì dalle 15:00 alle 19:00 ma crediamo sia importante monitorare la situazione anche di notte per verificare che non accadano incidenti, non vengano accesi fuochi e per eventuali emergenze. Speriamo in un vostro intervento e aspettiamo notizie.

Grazie
MEDU

Venerdì 20 gennaio.

Torniamo ad Ostiense, stessa ora di sempre, le 3 del pomeriggio. Nella tendopoli si cucina: fagioli al sugo e pane. Torna alla mente la buca, quando si improvvisavano fornelli con bidoni pieni di legna e padelle sbilenche. Fuori i rifiuti aspettano sulla porta. più di 20 sacchi, in attesa che qualcuno li porti via. Dentro, una ventina di ragazzi giovani come sempre, molti di etnia pashtun, aspettano un piatto di fagioli.
Da una tenda si affaccia A. Martedì notte tentava di riscaldarsi accendendo un fuoco con dell’alcool: ustione di II grado alla gamba destra. Insieme ad altri 2 ragazzi, con ustioni al volto e alla mano, è stato medicato la Pronto Soccorso, ma subito dimesso. Mercoledì: la medicazione non basta, anche perché A. ha la febbre, la ferita ha fatto infezione. chiamiamo di nuovo l’ambulanza. “Ancora lui? Ma è già venuto ieri!”. Altra medicazione, poi di nuovo in strada.
Venerdì: E’ ancora alla tendopoli. Fatica a camminare, come nei giorni precedenti. Dopo la seconda medicazione, lo hanno di nuovo dimesso, prescrivendogli dei farmaci che non può comprare. Resta in strada, un po’ per testardaggine, un po’ per rassegnazione. Aspetta che la gamba guarisca per andare a Crotone a ritirare la copia del permesso di soggiorno e poi, via dall’Italia, il prima possibile, per l’ennesima volta.
Anche O. e I. sono ancora alla tendopoli, in attesa di trovare un posto dove dormire, quasi certamente Casa della Pace, in attesa poi di entrare in un altro centro del Comune di Roma, dopo almeno 4 mesi, questi i tempi di attesa. E poi…Svezia? Norvegia? Belgio? Germania? Ovunque, ma non qui.