La società civile promuove un punto di assistenza per i profughi afgani della Stazione Ostiense e lancia un appello alle istituzioni per assicurare un’accoglienza sostenibile | Medici per i Diritti Umani

La società civile promuove un punto di assistenza per i profughi afgani della Stazione Ostiense e lancia un appello alle istituzioni per assicurare un’accoglienza sostenibile

La società civile continua a mobilitarsi dopo il trasferimento, lo scorso 12 novembre, presso il Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo (CARA) di Castelnuovo di Porto, di 113 profughi afgani provenienti dal cosiddetto insediamento della “Buca”, nei pressi della stazione Ostiense.
L’ intervento, realizzato dopo 3 settimane di presidio socio-sanitario e di solleciti da parte della rete associativa, ha costituito una prima, positiva risposta emergenziale del Comune di Roma, per far fronte alla grave situazione dei profughi afgani (molti dei quali richiedenti asilo e rifugiati), costretti a vivere – da lungo tempo e nel pieno centro di Roma – in drammatiche condizioni alloggiative ed igienico-sanitarie.
Con l’obiettivo di contribuire ad individuare soluzioni strutturali a quello che si può definire un problema di civiltà dell’accoglienza e per evitare che – come già avvenuto negli anni scorsi – passata la fase di emergenza, la questione si ripresenti in poco tempo con le medesime gravi problematiche, Medici per i Diritti Umani (MEDU) ha attivato, da alcune settimane, nei pressi della “Buca”, il punto di orientamento e assistenza “Saida”, che in lingua pashtun significa “è giusto” ed in acronimo salute, intercultura, diritti, accoglienza.
Il punto di orientamento, oltre ad assicurare le prime cure mediche ai profughi afgani, attiva la ricerca di posti presso i centri di accoglienza, fornisce orientamento socio-sanitario e legale ed offre corsi di italiano.
MEDU ha potuto avviare questa iniziativa grazie alla generosità di alcuni cittadini che hanno messo a disposizione degli spazi all’interno di un circolo ricreativo e, soprattutto, alla collaborazione di associazioni ed istituti solidali come Action, la Casa dei diritti sociali, il Gruppo italiano per l’accesso alle cure orali, l’Istituto INMP-San Gallicano, Laboratorio 53, Medici contro la tortura, Network agenzie diritti dei municipi. La disponibilità all’interno degli spazi del circolo ricreativo è stata però assicurata solo fino al 15 dicembre.
Per evitare che questa prima esperienza di solidarietà e accoglienza che nasce dalla società civile vada persa e con lo scopo di contribuire ad individuare soluzioni di accoglienza dignitose e sostenibili nel tempo per i profughi afgani, MEDU, insieme alle organizzazioni solidali, invita i cittadini e le istituzioni a partecipare ad un incontro pubblico il prossimo 11 dicembre alle ore 12.
L’incontro avrà luogo presso il centro Saida e l’ex insediamento della Buca in Via Capitan Bavastro (di fronte al Ministero dell’Ambiente). Hanno manifestato la loro adesione e piena solidarietà all’iniziativa, artisti riconosciuti per il loro impegno civile come Giovanna Marini e l’Orchestra di Piazza Vittorio.
Allo stesso modo l’incontro sarà l’occasione per lanciare un appello urgente alle istituzioni affinché si adoperino per l’attivazione e la presa in carico di un centro di prima accoglienza ed orientamento dotato di strutture e risorse adeguate, per far fronte a problematiche che riguardano sia l’inderogabile rispetto dei diritti fondamentali della persona sia la legittima richiesta dei cittadini di non dover convivere quotidianamente con insostenibili situazioni di degrado ed emarginazione.

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