RACCOLTA DEL POMODORO IN BASILICATA. SI CHIUDE LA STAGIONE TRA LAVORO GRIGIO E CAPORALATO | Medici per i Diritti Umani

RACCOLTA DEL POMODORO IN BASILICATA. SI CHIUDE LA STAGIONE TRA LAVORO GRIGIO E CAPORALATO

Il “laboratorio Basilicata” si conferma un percorso a metà. Aumentano i contratti ma nei campi permangono condizioni di sfruttamento e caporalato. Nonostante l’apertura di due centri di accoglienza rimangono carenti i servizi di tutela per i lavoratori e inesistente il trasporto da e verso i luoghi di lavoro. A livello nazionale, approvato dal Parlamento il ddl “anticaporalato”, ma restano da affrontare le cause strutturali dello sfruttamento.

RACCOLTA DEL POMODORO IN BASILICATA. SI CHIUDE LA STAGIONE TRA LAVORO GRIGIO E CAPORALATO

Roma, 9 novembre 2016 – Da agosto a ottobre 2016, il team Terragiusta di Medici per i Diritti Umani (MEDU), in collaborazione con Arci Iqbal Masih di Venosa, ha operato in Basilicata, nell’area del Vulture-Alto Bradano, in numerosi insediamenti informali ubicati nei comuni di Venosa, Palazzo San Gervasio e Montemilone. Con una clinica mobile, il team formato da una coordinatrice, un medico, un mediatore culturale e un operatore socio-legale, ha prestato prima assistenza medica e orientamento socio-sanitario a 192 migranti – 177 uomini e 15 donne – provenienti per la gran parte dall’Africa sub sahariana occidentale, realizzando in totale 269 visite mediche.


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Medici per i Diritti Umani (MEDU) ha avviato dal 2014 il progetto “Terragiusta. Campagna contro lo sfruttamento dei lavoratori migranti in agricoltura”. Il progetto è realizzato con il supporto di Fondazione Charlemagne, Open Society Foundations, Fondazione con il Sud e Fondazione Nando Peretti. I partner del biennio 2016-18 sono Flai-Cgil di Gioia Tauro, Comune di Rosarno, Arci Iqbal Masih di Venosa, Terra!Onlus, Zalab, Amisnet.




Tipo di documento: Comunicati stampa